Dina Lentini

Jurica Pavičić, La Femme du deuxième étage, Agullo Éditions, 2022ŽENA S DRUGOG KATA Jurica Pavičić i Profil Knjiga 2015

Recensione al romanzo di Jurica Pavičić “ŽENA S DRUGOG KATA” tradotto in francese con il titolo (traduzione letterale) La Femme du deuxième étage, Agullo Éditions, 2022

Il desiderio colpevole di una vita banale

Croazia, 2006.

Tra le centinaia di migliaia di abitanti di una stessa città le persone si sfiorano l’una con l’altra rimanendo del tutto estranee nell’anonimato. Possono non incontrarsi mai. O possono incrociarsi, scatenando reazioni a catena, una serie di relazioni che, nate dal caso, finiscono per determinare un destino.

Per Bruna, una ragazza come tante che vive a Spalato, l’evento cruciale, quello che segnerà tutta la sua vita, scatta in una sera d’inverno nella forma dell’invito a una festa di compleanno.

Bruna, ventitré anni, ha previsto una serata casalinga per smaltire l’influenza, ma quando la chiamano decide di uscire. Inizia così, semplicemente, un percorso difficile e drammatico.

Per ora, quel momento è relativamente lontano. Nel gennaio del 2006 Bruna è una giovane donna che ha fatto le sue scelte professionali. Ha rinunciato all’università e ha accettato un impiego sicuro come contabile. Le è andata bene: ancora qualche anno e la crisi economica sarebbe esplosa sulla Dalmazia, non concedendole di cogliere questa occasione. Ora la ragazza passa la maggior parte della giornata in ufficio e solo la sera rientra a casa, dove vive ancora con la madre. Lì, fra i condomini fatiscenti risalenti all’era socialista e popolati da ex operai, si gode il tramonto dal balcone, respira l’aria fredda che arriva dal mare. Bruna riflette. Guarda le migliaia di alveari illuminati che si stendono nella notte come lucciole e pensa alla gente che vive là e che fa la sua vita. Pensa alla sua stessa vita e al futuro che la aspetta. Assapora quel momento di attesa.

Per carattere, Bruna è tranquilla e pratica. Non ha mai nutrito ambizioni particolari e le piace programmare, immaginare un avvenire che si svolge sereno, nella sua città, tra lavoro e famiglia. Sogni semplici: un appartamento indipendente, dove le giornate scorrono in pace, qualche festa con gli amici e i parenti, forse dei figli. Il gusto e il senso della vita è tutto qui, nella capacità di progettare negli anni, con il proprio lavoro, un’esistenza quotidiana semplice e in sicurezza.

Quando incontra il suo futuro marito, Bruna ne è subito attratta. È un ragazzo fisicamente prestante, tranquillo e buono. E ha una buona prospettiva d’impiego, insieme possono sistemarsi bene. La relazione segue i modi e i tempi standard. Quell’anno, per la domenica delle Palme, lui la porta con sé per il consueto viaggio al villaggio in montagna dove si trova la tomba del padre. Bruna guarda la foto del suocero che non conoscerà mai. È un uomo giovane, dallo sguardo intelligente e vivace, un gran lavoratore, morto cadendo da un’ impalcatura. Con una vita di sacrificio e con la capacità di intuire i movimenti economici, era riuscito ad accumulare tanto da edificare la casa a due piani per la sua famiglia. Mancava pochissimo a finirla, ma era morto sul colpo, in un cantiere all’estero lontano da casa. Bruna guarda quel viso furbo e sorridente e pensa che era un uomo capace di sconfiggere la miseria, migliorare il suo destino e godersi la vita. Ma il caso lo ha bloccato, giovane e ancora con tanta voglia di fare.

Bruna riflette e pensa a com’è la vita, semplice e complicata, e immagina che la sua sarà come l’ha pianificata. È tranquilla, anche se coglie alcuni segnali di malessere, che ci si può aspettare, che sono forse normali. Certo, è passata dalla casa materna alla casa a due piani della suocera, dove abita, al secondo piano, un appartamento nuovo e vuoto mai del tutto condiviso e vissuto. Non tutto funziona. Ma Bruna può ancora accontentarsi, fare di quell’appartamento lo stesso tipo di rifugio con vista sulla città che aveva in passato. Non può aspettarsi che tutte le sue previsioni si modificheranno radicalmente.

Quando, anni dopo, si ritroverà tra le strade di Spalato, la Dalmazia è completamente cambiata, avviata da tempo verso la monocultura turistica. Le vecchie fabbriche sono sparite o in disfacimento, il paesaggio è stato rimodellato dalla nuova economia. Bruna contempla quelle strade e quelle case che ben conosce dove la gente continua a condurre un’esistenza banale, normale, come quella che avrebbe dovuto essere la sua. Ma ormai lei è diventata una persona completamente diversa.

In questo romanzo Jurica Pavičić descrive le premesse e gli sviluppi di un evento violento, un omicidio, che solo in parte e lateralmente dà luogo a un’indagine e all’individuazione del colpevole. Di fatto, il motivo poliziesco resta in ombra rispetto ad altre tematiche di carattere psicologico e umano. L’autore porta avanti una fenomenologia dell’esistenza capace di tracciare nei più minuti particolari vissuti personali, relazioni e situazioni di grande drammaticità. La scelta della protagonista non è casuale perché la storia di questa giovane donna permette la riflessione sul rapporto tra scelta e casualità e tra errore ed evoluzione, sulle possibilità e sulla speranza di un percorso di ridefinizione e di crescita. La narrazione della vicenda di Bruna segue le linee di una realtà individuale che diventa emblematica di una realtà umana più ampia, di una certa società in un certo tempo storico.

Torre degli Ulivi, ottobre 2022

Il libro non è ancora stato tradotto in italiano. Si fa qui riferimento all’edizione francese. Il titolo dato in italiano nella recensione è la traduzione dell’originale croato utilizzata anche da agullo éditions.

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Acqua rossa: un poliziesco dalla forte connotazione sociale e politica, Recensione di Dina Lentini al romanzo Acqua Rossa, di Yurica Pavičić, Keller, 2022. La transizione della Croazia dal comunismo alla realtà contemporanea in un poliziesco che indaga l’intreccio fra esistenze individuali e collettive
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