le copertine dell'edizione francese e dell'edizione italiana de "L'anomalia" di Hervé Le Tellier

L’anomalia

cosa succederebbe se l’umanità scoprisse una sua natura puramente virtuale? Le Tellier non si limita a esaminare le reazioni più ovvie, dal negazionismo al misticismo, dal cinismo individuale o collettivo alla disperazione o all’abbandono fatalista al piacere del momento. Quello che viene messo a nudo è il cuore del sistema, della modalità con la quale, nelle differenze alla fine poco significative, sono stati realizzati i vari modelli di civiltà terrestre

foto di un laboratorio di fisica con gli studenti al lavoro

Alla ricerca del metodo

Alla base di questo corso c’è una ipotesi: che la fisica, che sapere la fisica, sia una cosa probabilmente molto diversa dal saper molte formule ed essere magari in grado di ricavarle una dall’altra..
Saper la fisica vuol dire osservare un fenomeno (magari un fenomeno visto tutti i giorni senza farci caso), essere curiosi e chiedersi il perché di quello che succede, fare delle ipotesi (qualunque ipotesi è buona inizialmente) e verificarle (e le ipotesi da mantenere sono quelle che sono state verificate magari con altri esperimenti). Questo corso si è svolto totalmente in laboratorio, con l’uso anche di piattaforme digitali avanzate per il lavoro collettivo.

Letteratura dell'immaginario, intervista a tre. Silvia treves, Massimo Citi, Nino Martino

Letteratura dell’immaginario

L’immaginario è, in sostanza, la natura stessa della narrazione. Quando si “racconta una storia” che essa derivi da una serie di elementi realmente avvenuti o si tratti di pura invenzione si sarà entrati nel terreno dell’immaginario, dal momento che qualunque narrazione per essere raccontata deve subire il trattamento del cervello dell’io narrante che, per quanto fedele alla realtà, non potrà evitare di modificare in modo anche in maniera quasi inavvertibile la realtà accaduta.

Una donna dal lungo vestito, vista di spalle è sospesa sull'immagine azzurra della Terra, di fronte a lei si apre una porta verso un altro mondo

Il fantastico, genere liquido

Il fantastico è un genere molto antico, che affonda le radici nel mito e nella fiaba. Variegato e influenzato dall’epoca e dalle tradizioni nel quale si è sviluppato richiede definizioni flessibili che tengano conto del contesto storico e culturale. La sua natura multiforme e fecondamente ambigua consente a chi scrive di trasgredire le leggi della natura e del tempo e di porre domande sulla nostra umanità. Giocando sulle nostre paure il fantastico svela il nostro timore della diversità e può insegnarci la tolleranza.

Storie credibilmente incredibili, intervista di Nino Martino a Davide Del Popolo Riolo

Storie credibilmente incredibili

Nell’intervista a Davide Del Popolo Riolo, autore ormai affermato di letteratura dell’immaginario, si parla dei suoi romanzi e dei suoi racconti, ma anche di altro. Le storie di letteratura dell’immaginario devono sembrare credibili nella loro incredibilità. Si parla del lavoro di preparazione, dello studio e dell’improvvisazione, e anche dell’origine di certi romanzi o racconti.

Immagine di copertina: il jazz, la musica e gli anni della grande speranza. Carlo Ubertone e Nino Martino intervistano Roberto del Piano

Il jazz, la musica e gli anni della grande speranza

C’è stato un periodo della storia italiana in cui tutto si apriva, tutto sembrava possibile. Nella cultura, nella letteratura, nella musica era come se si rompesse una cappa di piombo. Ci si liberava e nascevano cose nuove e la sperimentazione in ogni campo non era fine a se stessa e produceva capolavori. Non si negava la cultura, il passato, o altro. Si elaborava, si incorporava, si partiva da lì per aprire nuove strade, nuove frontiere. C’erano contenuti, passione, scelte di parte. Un’intervista con il musicista jazz Roberto del Piano che partecipò attivamente a quegli anni.

l'interno di un'astronave? La struttura di una mente?

Nel teatro della mente. Riflessioni sulla scrittura

L’affascinante processo della scrittura sembra rifiutare regole, schemi, canoni. Cosa c’è dietro a un buon romanzo, un buon racconto, cosa c’è nel teatro della mente? Alcuni spunti di riflessione nell’intervista alla scrittrice Giovanna Repetto

vetrina con mille oggetti diversi fra loro, lampade, ceramiche, ninnoli

Una vertigine di vite

Una galleria fotografica con foto di Giovanna Repetto a vetrine. Vetrine che espongono lampade, portauova, ninnoli, quadri tessuti. Mille oggetti diversi, fatti dalle mani di mille persone diverse. Ciascuna con la sua vita. Venduti andranno a mille persone, di nuovo diverse, di nuovo ciascuna con la sua vita e la sua storia. Le storie si intrecciano, divergono, fluiscono via, a volte effimere. Un flusso affascinante. Forse.

copertina del saggio di Dina Lentini "Il romanzo poliziesco contemporaneo tra tensione morale e impegno sociale"

Il romanzo poliziesco contemporaneo

La storia del romanzo giallo ha seguito la storia dello sviluppo della società borghese, e con essa si è evoluta a partire dai classici fra `800 e `900, fino alla dilagante serie di opere contemporanee che hanno invaso il mercato librario internazionale coinvolgendo un’area immensa di pubblico. Se inizialmente la produzione e la fruizione del giallo finivano per collocarsi tra Europa continentale e America, oggi gli spazi della detective novel si sono praticamente moltiplicati in ogni direzione, dal grande Nord all’area mediorientale, all’Africa, all’Asia. La dilatazione geografica e culturale connessa alla distruzione degli stati e delle economie nazionali iniziata nell’ultimo trentennio del secolo scorso ha inciso anche in questo campo.
Dalla Svezia di Maj Sjöwall e Per Wahlöö alla Londra vittoriana di Anne Perry, dal Noir mediterraneo di Jean-Claude Izzo alla Spagna di Alicia Giménez -Bartlett, fino alla Cina di Qiu Xiaolong e all’Africa di Moussa Konaté, un percorso nel giallo contemporaneo e nel suo rapporto con l’evoluzione della società.