Immagine di copertina: il jazz, la musica e gli anni della grande speranza. Carlo Ubertone e Nino Martino intervistano Roberto del Piano

Il jazz, la musica e gli anni della grande speranza

C’è stato un periodo della storia italiana in cui tutto si apriva, tutto sembrava possibile. Nella cultura, nella letteratura, nella musica era come se si rompesse una cappa di piombo. Ci si liberava e nascevano cose nuove e la sperimentazione in ogni campo non era fine a se stessa e produceva capolavori. Non si negava la cultura, il passato, o altro. Si elaborava, si incorporava, si partiva da lì per aprire nuove strade, nuove frontiere. C’erano contenuti, passione, scelte di parte. Un’intervista con il musicista jazz Roberto del Piano che partecipò attivamente a quegli anni.

Cecil Taylor nei primi anni Duemila

Cecil Taylor, una vita di sfide

L’approccio al jazz di Cecyl Tayolor produce una musica sempre più complessa, che lascia sconcertati spettatori e, soprattutto, proprietari di club e organizzatori di concerti che ritengono il suo stile non conveniente in termini monetari.
Le sue performances, nelle quali colpisce furiosamente i tasti del piano con dita, pugni e avambracci, sono talmente fisiche da spostare la musica su un altro piano esistenziale. Una cascata in piena, un vulcano in eruzione, brezza sull’oceano, tempesta nel deserto, foglie al vento.

Sarah Vaughan nel 1946 (William P. Gottlieb)

La divina voce di Sassy

Sarah non è stata, e comunque non solo, una cantante di jazz, ma una cantante tout court, forse la maggiore interprete, dopo Ella Fitzgerald, di quello che può essere definito il «grande songbook statunitense». È stata considerata, a ragione, una delle voci più stupefacenti del XX secolo. Così dice di lei Billy Eckstine: «Escludendo la musica lirica, Sarah possiede il più bel suono che io abbia mai ascoltato da una voce umana. E le cose che può fare con la sua voce! E inoltre è una musicista, come ho sempre affermato». Sarah ha una estensione di tre ottave, con una varietà di suono e di timbro impressionanti e una padronanza delle armonie dei brani assoluta, che le permettono variazioni e improvvisazioni ardite.

foto di un dipinto di Matisse: Jazz

Jazz

La musica jazz si è molto trasformata dalle sue origini. Inizialmente suonata e composta dai “dannati della terra” , gli schiavi di origine africana, si è affermata, sviluppata, creato sottogeneri ed è diventata una cosiddetta musica colta. Una musica che ha molte particolarità, come per esempio l’improvvisazione, e che secondo alcuni di noi sta sostituendo la sperimentazione e le nuove forme derivate dalla musica “classica”. Una musica colta, dunque, che delle sue origini ha conservato il cuore rosso e la passione e lo swing. In questa pagina si trovano articoli e recensioni di jazz e sui musicisti jazz