Letteratura dell'immaginario, intervista a tre. Silvia treves, Massimo Citi, Nino Martino

Letteratura dell’immaginario

L’immaginario è, in sostanza, la natura stessa della narrazione. Quando si “racconta una storia” che essa derivi da una serie di elementi realmente avvenuti o si tratti di pura invenzione si sarà entrati nel terreno dell’immaginario, dal momento che qualunque narrazione per essere raccontata deve subire il trattamento del cervello dell’io narrante che, per quanto fedele alla realtà, non potrà evitare di modificare in modo anche in maniera quasi inavvertibile la realtà accaduta.

Una donna dal lungo vestito, vista di spalle è sospesa sull'immagine azzurra della Terra, di fronte a lei si apre una porta verso un altro mondo

Il fantastico, genere liquido

Il fantastico è un genere molto antico, che affonda le radici nel mito e nella fiaba. Variegato e influenzato dall’epoca e dalle tradizioni nel quale si è sviluppato richiede definizioni flessibili che tengano conto del contesto storico e culturale. La sua natura multiforme e fecondamente ambigua consente a chi scrive di trasgredire le leggi della natura e del tempo e di porre domande sulla nostra umanità. Giocando sulle nostre paure il fantastico svela il nostro timore della diversità e può insegnarci la tolleranza.

foto del professor Alberto Costantini

la fantascienza, il fantastico, il romanzo storico e la ricerca storica.

Un biologo, un astrofisico, un sociologo possono immaginare, creare e strutturare le loro storie in modo che abbiano attinenza con la loro disciplina, disponendo di una base di informazioni e di documentazione molto più ampia e attendibile rispetto a quella di un non esperto. Dall’intervista allo scrittore Alberto Costantini emerge che anche la disciplina della storia basta e avanza per crearci sopra tutta la fantascienza che vogliamo.

copertina del romanzo A love supreme di Nino Martino

Prefazione al libro “A love supreme” di Nino Martino

Fra tutte le filiazioni del genere fantastico, la fantascienza e le sue varie diramazioni — narrativa di anticipazione, ucronia, distopia, fantascienza catastrofica, xenofiction… — occupano un posto particolare. Questo ampio e vario filone letterario, infatti,usa uno dei cardini del fantastico, ovvero l’irruzione di un elemento incompatibile con la realtà presente condivisa, senza però violare le leggi del mondo, bensì collocando l’avvenimento o la sua origine in luoghi e tempi lontani: un pianeta lontano, il futuro, anche il passato) che non creino conflitti con il presente

Evariste Vital Luminais - Les énervés de Jumièges (Musée des beaux-arts de Rouen)

La fantascienza, il fantastico, il fantasy e la critica sociale

Sia nella fantascienza che nel fantastico, che nella letteratura dell’immaginario, comunque è sempre un meccanismo che rompe la quotidianità. E in questa rottura emerge ciò che è dietro la maschera, non è più possibile l’andazzo quotidiano, così riposante. Tutto si mette in moto, le persone sono travolte, devono pensare, agire, intervenire per quello che sono veramente. Nasce la possibilità di una critica sociale.

foto di Yves-Marie Hue, architetture1

La fotografia di architettura e il fantastico

La fotografia è un’arte, questa serie di foto in bianco e nero di architettura che ci ha mandato Yves-Marie Hue per la pubblicazione hanno le caratteristiche del fantastico propriamente detto. In bianco e nero sono perturbanti, spiazzanti. I palazzi esistono veramente ma le foto fanno emergere inquietudine di difficile definizione. Vengono in mente mille storie dietro queste geometrie grigie. E forse anche un po’ d’angoscia. Chi mai può abitare dentro queste strutture? E se anche fossero uffici: uffici di che? Ma sono chiaramente abitate. Ad una finestra, incasellata in una griglia infinita, è appesa della biancheria. Dietro la griglia comunque c’è una vita quotidiana.

scontro improbabibile di un uomo con un BEM Bug Eyed Monster

Si fa presto a urlare all’Alieno.

Mario Pesce Verba Aliena. la follia è l’unica categoria umana nella quale si può interpretare, e quindi rapportarsi e entrare in comunicazione con, l’alienità? VERBA ALIENA E’ dall’ultima chiacchierata con Sandro Battisti che questa idea mi frulla in testa. E non mi sto riferendo a quello di Ridley Scott e neppure al mostro fatto di